…da queste profonde ferite usciranno farfalle libere.
Alda Merini
Per il semplice fatto di vivere ognuno di noi è esposto alla possibilità di sperimentare traumi psicologici che minacciano la nostra interezza e il nostro benessere psico-fisico, come incidenti stradali, calamità naturali, diagnosi infauste, aggressioni, violenze, omicidi o suicidi di persone care, ma vi sono anche esperienze, quali abbandoni, trascuratezza, paure, umiliazioni, che oggettivamente potrebbero sembrare meno rilevanti come esperienze traumatiche rispetto ad altre ma soprattutto se reiterate e subite in momenti di particolare vulnerabilità o durante l’infanzia possono comunque assumere un importante peso nell’evoluzione e lasciare il segno modificando gli atteggiamenti, le emozioni e le relazioni che la persona intesserà con gli altri.
La grande novità scientifica è che tali vissuti traumatici e traumatizzanti si imprimono in specifiche aree del cervello, come hanno dimostrato ricerche all’avanguardia nel campo della neurobiologia.
L’EMDR è un metodo psicoterapeutico molto utile per il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, sia a eventi più comuni ma stressanti.
Emdr ha come base teorica il modello AIP (adaptive Information Processing) che affronta i ricordi non elaborati che possono dare origine a molteplici disfunzioni ed è un approccio psicoterapico scientificamente comprovato da numerosi studi condotti su pazienti traumatizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne testimoniano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie quali:
Numerosi studi neurofisiologici hanno documentato i rapidi effetti post-trattamento EMDR.
Insieme al sistema immunitario funzionale a guarire le ferite fisiche ve ne è uno altrettanto naturale dedito a riparare le ferite della mente e a elaborare gli eventi traumatici e ciò fa si che la maggioranza delle persone traumatizzate riescano a recuperare un nuovo equilibrio e riprendere la rotta autonomamente.
Gli eventi traumatici in questi casi non vengono cancellati ma rielaborati in modo adattivo, permettendoci di andare avanti nella nostra esistenza con risorse aggiuntive che ci serviranno per affrontare altre difficoltà nel futuro.
Quando al contrario il trauma non è risolto le ferite psichiche continuano a procurare alla persona dolore nonostante siano passati anni, in un circolo vizioso di pensieri, emozioni e sensazioni corporee disturbanti. I ricordi traumatici sono immagazzinati nel cervello in modo differente dai ricordi non traumatici, i primi si collocano soprattutto nell’emisfero destro separati dai ricordi positivi come se fossero congelati in uno spazio e tempo diverso dai nostri vissuti e qui continuano ad agire.
Nel caso di traumi cosiddetti con la “T” maiuscola che sono andati a minacciare l’integrità del soggetto ci possiamo trovare dinanzi ad una sintomatologia composta da “orrore, paura, senso di vulnerabilità” e dunque ad una diagnosi così come riportato nel DSM V il Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali di Disturbo da Stress Post Traumatico; il trauma in questo caso è ancora in piena attività, l’evento e le sensazioni relative all’evento stesso sono vive come se quella pessima esperienza fosse accaduta mesi o anni prima.
Nel caso di traumi cosiddetti con la “t”minuscola l’impatto può essere minore ma ugualmente invalidante.
Mancanza di autostima, insicurezza, ansie, colpevolizzazioni, attacchi di panico ne sono i “prodotti” più frequenti.
L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.
I ricordi disturbanti legati all’evento traumatico dopo una o più sedute di Emdr hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento. L’immagine del ricordo cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva che avviene, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche e ciò permetterà di adottare comportamenti più adattivi.
Dopo un trattamento con EMDR, dal punto di vista diagnostico il paziente non presenterà più la sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress, quindi non si riscontreranno più gli aspetti di intrusività dei pensieri e ricordi, i comportamenti di evitamento e l’iperarousal neurovegetativo nei confronti di stimoli legati all’evento, percepiti come pericolo. Un altro cambiamento significativo è dato dal fatto che il paziente discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari condizionati dall’ansia.
Dopo aver lavorato terapeuticamente con Emdr il paziente sente che il ricordo dell’esperienza traumatica fa parte del suo passato, riferisce di avere un “ricordo lontano” degli accadimenti, non più disturbante dal punto di vista emotivo e ciò gli permetterà di viverli nella memoria con maggiore e sano distacco.
Tecnicamente l’evento dopo l’Emdr è ricordato, ma è totalmente integrato in una prospettiva più adattiva. L’esperienza è usata in modo costruttivo dall’individuo ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo. Cioè il paziente realizza le connessioni di associazioni appropriate, quello che è utile è appreso ed immagazzinato con l’emozione corrispondente ed è disponibile per l’uso futuro.
L’approccio EMDR, è basato sul modello di elaborazione adattiva dell’Informazione (AIP). Secondo l’AIP, l’evento traumatico vissuto dal soggetto viene immagazzinato in memoria insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento. Tutte le informazioni immagazzinate in modo disfunzionale, restano “incagliate” all’interno delle reti neurali non sono in grado di connettersi con le altre reti con informazioni utili. Tali informazioni ”incagliate” e racchiuse nelle reti neurali, non potendo essere elaborate, continuano a provocare disagio, fino a divenire la causa dell’insorgere nel soggetto di patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici. Per i suddetti motivi le cicatrici degli avvenimenti più dolorosi vissuti dalle persone, infatti, non scompaiono facilmente dal cervello: molte persone continuano dopo decenni a soffrire di sintomi che ne condizionano il benessere e impediscono loro di riprendere una nuova vita.
Emdr si pone come obiettivo di ripristinare il naturale processo di elaborazione delle informazioni presenti in memoria per giungere ad una risoluzione adattiva attraverso la creazione di nuove connessioni più funzionali. Una volta avvenuto ciò, il paziente può vedere l’evento disturbante e se stesso da una nuova prospettiva. L’EMDR considera tutti gli aspetti di un’ esperienza stressante o traumatica, sia quelli cognitivi ed emotivi che quelli comportamentali e neurofisiologici. Utilizzando un protocollo strutturato il terapeuta guida il paziente nella descrizione dell’evento traumatico, aiutandolo nella scelta degli elementi disturbanti importanti, dall’intero quadro doloroso. Al termine della seduta di EMDR, quando il processo di rielaborazione ha raggiunto la risoluzione adattiva, l’esperienza è usata in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo.
Attraverso il trattamento con l’EMDR è dunque possibile alleviare la sofferenza emotiva, permettere la riformulazione delle credenze negative e ridurre l’arousal fisiologico del paziente.
Emdr è un approccio che risulta efficace anche con i pazienti che hanno difficoltà nel verbalizzare l’evento traumatico vissuto non basandosi appunto su interventi verbali perché utilizza tecniche che possono fornire al paziente un maggior controllo verso le esperienze di esposizione aiutandolo nella regolazione e nella gestione delle emozioni intense (pianto liberatorio ecc ecc) che potrebbero scaturire durante la fase di elaborazione.
Dopo trent’anni dalla sua scoperta, ad opera della ricercatrice americana Francine Shapiro, l’EMDR ha ricevuto più conferme scientifiche di qualunque altro metodo usato nel trattamento dei traumi. Oggi è riconosciuto come metodo evidence based per il trattamento dei disturbi post traumatici, approvato, tra gli altri, dall’American Psychological Association(1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010) e dal nostro Ministero della salute nel 2003. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’agosto del 2013, ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.
L’efficacia dell’EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per i traumi di minore entità. La ricerca recente mostra che, attraverso l’utilizzo dell’EMDR, le persone possono beneficiare degli effetti di una psicoterapia che una volta avrebbe impiegato anni per fare la differenza. Alcune ricerche hanno infatti dimostrato che tra l’84% e il 90% dei pazienti che riportavano l’esperienza di un singolo evento traumatico non mostravano più i sintomi di un Disturbo da Stress Post-traumatico dopo sole 3 sessioni di EMDR.
L’efficacia dell’EMDR nel trattamento del PTSD è ormai ampiamente riconosciuta e documentata, ma attualmente l’EMDR è un approccio terapeutico molto usato anche per il trattamento di varie patologie e disturbi psicologici. Data l’importanza che gli eventi traumatici (siano essi traumi singoli che cumulativi e relazionali) rivestono nello sviluppo di differenti patologie, diviene importante affrontarle attraverso un approccio che tenga in considerazione e riesca ad intervenire sull’origine traumatica di tali disturbi.
La ricerca riguardante l’EMDR è una delle prime in cui sono stati evidenziati i cambiamenti neurobiologici che si verificano durante ogni seduta di psicoterapia, rendendo l’EMDR il primo trattamento psicoterapeutico con un’efficacia neurobiologica provata. Le scoperte in questo campo confermano l’associazione tra i risultati clinici di questa terapia e alcuni cambiamenti a livello delle strutture e del funzionamento cerebrale.
Lo psicoterapeuta che ha ricevuto la specifica formazione e certificazioni in EMDR raccoglie la storia del paziente, individuando insieme a lui gli eventi e i brutti ricordi di quegli eventi che hanno contribuito a sviluppare il problema: attacchi di panico, ansie, fobie, depressione, problemi relazionali ecc per poi andare a elaborarli con l’emdr.
Il paziente viene invitato a posare l’attenzione sui pensieri, sensazioni fisiche e immagini collegati con l’esperienza traumatica mentre il terapeuta gli fa compiere dei semplici movimenti oculari, o procede con stimolazioni alternate destra-sinistra. Tali stimolazioni hanno lo scopo di favorire una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali e si basano su un processo neurofisiologico naturale, simile a quello che avviene nel sonno REM (fase del sonno in cui si sogna).
Dopo l’EMDR il paziente ricorda ancora l’evento ma sente che tutto ciò fa parte del passato ed è integrato in una prospettiva più adulta. Dopo una o più sedute i ricordi disturbanti legati all’esperienza traumatica si modificano: il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento, i pensieri intrusivi si attutiscono o spariscono, le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. Studi randomizzati controllati hanno dimostrato che nel giro di 3-6 sedute si ha dal 77 al 100% di remissione del DSPT in vittime di traumi singoli mentre occorrono almeno 12 sedute per vittime di traumi multipli come per esempio nei reduci di guerra.
In seguito ad una psicoterapia con Emdr il paziente è più centrato sul presente, ha più fiducia nelle sue capacità e la sua autostima si rafforza.
Gli eventi traumatici perdono l’inizale impatto emotivo per venire trasformati in una risorsa positiva.
Dopo un trauma o un grave stress con la terapia Emdr si acquista la consapevolezza che ciò che è successo non si può cambiare ma il ricordo può essere trasformato
Gli aspetti vincenti dell’EMDR sono la rapidità e l’efficacia dell’intervento e la possibilità di applicazione di tale protocollo sia ad adulti che a bambini.
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Dott.ssa Laura Biasci – Psicologa e Psicoterapeuta
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