Lo stimolo negativo originario può essere stato dolore fisico o angoscia psicologica.
Durante il tentativo di penetrazione l’ingresso vaginale si chiude talmente tanto, a causa di uno spasmo involontario della muscolatura, che l’atto sessuale risulta improponibile, così esami ginecologici (ecografia transvaginale ecc ), senza ricorrere ad una sedazione.
Lo spasmo muscolare si può verificare in alcune donne anche solo al pensiero di introdurre qualcosa all’interno della vagina.
Usualmente nelle pazienti affette da vaginismo, è presente anche la fobia del coito e della penetrazione vaginale.
La paura rende i tentativi di coito dolorosi e colmi di frustrazione.
La fobia della penetrazione può essere una reazione al vaginismo, ma talvolta può precederlo ed esserne una conseguenza.
Tale problematica femminile, oltre a creare disagi alla donna, facendola sentire infelice e inadeguata, può condurre anche la coppia ad attuare dinamiche, come l’evitamento di ogni tipo di rapporto, che non faranno altro che mantenere in vita il problema senza risolverlo, amplificando ulteriormente la frustrazione personale.
Se all’inizio frasi del tipo “lasciamo perdere, troppa sofferenza…ci amiamo lo stesso!” possono tranquillizzare gli animi della donna e eliminarne l’ansia da prestazione, in un secondo tempo contribuiranno ad allontanare i partner costruendo ulteriori predittivi per una profonda lacerazione della coppia.